venerdì 26 ottobre 2012

Scontri nella Tailandia del Sud



Al confine tra la Tailandia e la Malesia scaramuccie di tipo etnico religioso vanno avanti da un paio di secoli, negli ultimi anni vi è stato però un aumento ed una maggiore organizzazione di quest atti di violenza . Kuala Lampur ha paura che anche cittadini Malesi possano essere coinvolti e Bangkok è convinta che il governo Malese appoggi questi episodi di violenza per destabilizzare alcune regioni Tailandesi.


Le prime insurrezioni nel sud della Thailandia risalgono al 1902, quando il Regno di Siam ha assorbito il Regno di Pattani, che comprendeva le moderni province di Narathiwat, Yala e Pattani. Le differenze religiose, etniche e linguistiche hanno isolato i musulmani (per lo più malesi provenienti da Pattani) dalla classe dominante buddista. I successivi tentativi di assimilare l'etnia malese sotto il dominio buddista thailandese ha scatenato una forte resistenza nel sud musulmano. Resistenza che alla fine ha dato modo a diversi gruppi di insorti di nascere. Mentre la militanza nel sud della Thailandia non è nuova, i recenti sviluppi hanno cambiato i colori della rivolta. Considerando che la maggior parte degli attacchi sono caratterizzati da sparatorie o  da dispositivi esplosivi improvvisati, i nuovi attacchi riflettono una pianificazione avanzata e un aumento delle operazioni transfrontaliere. Questi nuovi sviluppi della rivolta thailandese rappresentano nuove sfide per Kuala Lumpur. Sempre più spesso gli insorti attivi aumentano le possibilità che la lotta possa sconfinare in Malaysia. Per ora, gli attacchi rimangono sul lato thailandese del confine, ma Kuala Lumpur vuole comprensibilmente evitare una situazione che comporterebbe la morte di malesi, o che potrebbe essere sfruttata da elementi criminali o militanti. Inoltre, l'aumento delle attività transfrontaliere avrebbe alimentato i sospetti di Bangkok che la Malesia appoggi gli insorti.