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mercoledì 21 novembre 2012
Il paradosso geopolitico della Palestina
Parlare della Palestina è molto difficile. Non è uno stato nel senso tradizionale del termine (esiste solo formalmente ma non a livello pratico). Se lo fosse sarebbe uno degli Stati più deboli del mondo. E' un territorio carico di un altissimo valore ideologico e religioso che vive il più grande paradosso geopolitico del mondo.
Attualmente la Palestina (Striscia di Gaza e Cisgiordania, West Bank) sono due territori geograficamente ed economicamente intrappolati dal proprio "nemico" e allo stesso tempo inevitabilmente dipendenti da quest'ultimo.
L'unica possibilità per la Palestina sarebbe la distruzione d'Israele, ma questo resta un "sogno" feticcio. La Palestina non ha nemmeno lontanamente le capacità e le conoscenze per un progetto del genere.
......E ora entra in scena un altro paradosso.
Pensando fosse possibile distruggere Israele la Palestina non potrebbe mai farlo senza l'appoggio di altre forze nella regione del levante e medio oriente.
Quindi, una volta sconfitto Israele, le forze esterne che avrebbero in larga misura contribuito alla vittoria dovrebbero "lasciare" gli ex territori Israeliani per la creazione di una nuova potenza regionale Palestinese ?
.... non credo proprio.....
Questo è il paradosso dello Stato Palestinese. Una nazione che non può esistere senza il suo nemico e che per la sua lotta ha bisogno di alleati che però non condividono al 100% la sua causa.
Gli altri paesi Arabi condividono la distruzione d'Israele come un obiettivo comune ma non la nascita di una nazione Palestinese al suo posto.
Detto questo i Palestinesi sono stati "de facto" espropriati della propria terra (anche se gli Israeliani l'hanno legittimamente acquistata) e questo è abbastanza per essere piuttosto..... mmmhhhh......
Insediamenti Ebraici esistono nell'area dal 1880 ma solo durante il nascente nazionalismo Europeo il movimento Sionista ha pensato alla creazione di una propria nazione. E così vennero acquistati i primi terreni, per lo più da proprietari terrieri Egiziani che li avevano "ereditati" dall'impero Ottomano. Di fatto questi proprietari terrieri spodestarono i Palestinesi che vivevano nelle loro terre, ma non erano consapevoli della creazione dello stato Ebraico.
Iniziano gli scontri con le popolazioni "sfrattate" e con l'intensificarsi della violenza nel marzo del 1939 l'amministrazione Britannica (con il libro bianco) vieta ulteriori vendite di terreni ma proprio in quel momento il Nazismo e la tragedia della Shoah segnano il punto del non ritorno per i flussi migratori.
Se si potesse riassumere in una parola la soluzione al paradosso Palestinese sarebbe questa:
COESISTERE
via treccani:
1. L’esistere insieme, e anche il manifestarsi contemporaneamente di cose che abbiano fra loro qualche relazione: c. di fenomeni; c. di principî, di sistemi politici opposti, ecc. Riferito a persone, agli uomini come membri di una società o del genere umano, il fatto di vivere insieme e contemporaneamente: le leggi, le difficoltà della c.; c. in una regione di diversi gruppi etnici, di gruppi alloglotti. Nella terminologia filosofica, soprattutto dell’esistenzialismo, il fenomeno sociale in genere, l’essere con gli altri. In politica, c. pacifica, calco dell’ingl. peaceful coexistence, che a sua volta ricalca un’espressione russa usata dai tempi di Lenin per indicare la possibilità di pacifica convivenza fra i due diversi «sistemi politici», economici e sociali, quello capitalista e quello comunista.