La legge è uguale per tutti ma non per la finanza. Questo 2012 ha visto il più grande scandalo finanziario collettivo della storia.
Le banche di mezzo mondo hanno liberamente manipolato i tassi di prestito interbancari Libor, un tasso che a cascata si ripercuote su tutti gli interessi che la banca applica nei confronti di cittadini ed imprese. Prima di quest'anno chiunque avesse osato parlare di una manipolazione del genere sarebbe stato accusato di cospirazione ai massimi livelli. La storia ha provato che queste cospirazioni sono realtà, e lo stesso nessuno sembra chiedere giustizia.
Il wall street journal, in un recente studio, ha valutato il valore delle implicazioni (a favore delle banche ovviamente) legate alla manipolazione di questo tasso, si parla di 180 miliardi di dollari, per una variazione dello 0,4%, ma in alcuni casi è stata anche superiore.
Oggi le banche centrali stanno "ri-aggiustando" il sistema che hanno disintegrato stampando e scaricando ancora più debito sulle generazioni presenti e future. I loro rappresentanti sono anche considerati salvatori della patria e si fingono addirittura "statisti".
All'ultimo festival della filosofia ho sentito Galimberti dire come lui non creda "nella rivoluzione" perchè il mercato non è un'entità definita nei confronti della quale sia possibile fare "una rivoluzione".
In realtà il mercato è rappresentato da un'insieme di regole create da regolatori, se i regolatori si ostinano a difendere l'attuale impianto è in primis nei loro confronti che bisogna condurre una rivoluzione.
Questo è un grande momento per cambiare.
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