- dissoluzione dell'unione europea
- re-instituzione delle valute nazionali o creazione di unioni monetarie ridotte tra economie con analoghi livelli di sviluppo
- chiusura del fondo salvastati ESM
- stop agli interventi Bce nel mercato secondario obbligazionario dei paesi in difficoltà (per abbassare artificiosamente lo spread).
L'importanza dell' AFD riguarda il fatto che questo è il primo partito moderato (la dirigenza è formata da professori universitari e giornalisti) a domandare apertamente la dissoluzione dell'Unione. Ad oggi solo i partiti minori di estrema destra o sinistra avevano parlato di questa possibilità. Se i principali partiti iniziano a percepire che rischiano di perdere voti difendendo l'Europa (così com'è) ad oltranza, potrebbero iniziare a spostarsi verso una maggiore consapevolezza critica su quanto sta succedendo.
L'establishment continua ad avanzare come un panzer senza curarsi minimamente dell'opinione pubblica. Come abbiamo visto in Italia durante le ultime elezioni, i partiti che hanno ottenuto il maggiore, inatteso, successo alle urne (M5s - Pdl) hanno portato in campagna elettorale un forte scetticismo verso le politiche economiche europee. Nonostante questo, il nuovo governo, autoeletto, è e sarà ancora Europeista ad mortem. Grave errore.