Ora Cipro è ad un bivio, qual'è la ricetta giusta ?
a) SALVARE LE BANCHE
b) SALVARE LE FAMIGLIE
il presidente del Parlamento Cipriota inizia ad avere qualche dubio "Se restiamo legati alla Troika, non avremo futuro"
link: famagusta gazzette
e qui ripubblichiamo alcuni estratti dall'intervista del Presidente Islandese a Davos 2013,
"....siamo stati abbastanza saggi da non seguire le dottrine ortodosse che ha seguito il mondo occidentale negli ultimi 30 anni...abbiamo applicato controlli sulle valute, abbiamo fatto fallire le banche, abbiamo aiutato i poveri, non abbiamo introdotto misure di austerità, e adesso dopo 4 anni noi cresciamo gli altri no....
Spesso mi chiedono se lasciare fallire le banche funzionerebbe anche in Europa e la mia risposta è si, non capisco perchè si considerino le banche delle Chiese Sacre dell'economia moderna, non capisco perchè non sia possibile considerare le banche private come qualsiasi altra corporation privata come una compagnia aerea o di telecomunicazioni che se mal gestita fallisce....La teoria per cui è assolutamente necessario salvare le banche è una teoria difesa ed attuata dai banchieri per i propri interessi, una teoria che implica il salvataggio bancario e il fallimento dei cittadini comuni attraverso tasse e austerità... nel lungo periodo però i cittadini non accetteranno questa situazione......quando abbiamo fatto fallire le banche e le abbiamo smontate abbiamo visto come in realtà fossero diventate delle Hi-tech company, i loro dipendenti erano matematici, ingegneri, fisici nucleari, e altre figure di altissimo profilo teconologico-matematico. Il compito che veniva chiesto a questi talenti era di sviluppare una finanza creativa (derivati), per questo una finanza più evoluta è una cattiva notizia per l'economia perchè sottrae talento all'economia reale per produrre delle illusioni finanziarie....."
Adesso che siamo pronti per l'ultima trovata prendi-tempo, il governo dei "saggi" vediamo cosa ci racconteranno.
qui sotto la disoccupazione nelle due nazioni a confronto,
leggi anche: Islanda docet, l'esempio del debito Islandese
a) SALVARE LE BANCHE
b) SALVARE LE FAMIGLIE
il presidente del Parlamento Cipriota inizia ad avere qualche dubio "Se restiamo legati alla Troika, non avremo futuro"
link: famagusta gazzette
e qui ripubblichiamo alcuni estratti dall'intervista del Presidente Islandese a Davos 2013,
"....siamo stati abbastanza saggi da non seguire le dottrine ortodosse che ha seguito il mondo occidentale negli ultimi 30 anni...abbiamo applicato controlli sulle valute, abbiamo fatto fallire le banche, abbiamo aiutato i poveri, non abbiamo introdotto misure di austerità, e adesso dopo 4 anni noi cresciamo gli altri no....
Spesso mi chiedono se lasciare fallire le banche funzionerebbe anche in Europa e la mia risposta è si, non capisco perchè si considerino le banche delle Chiese Sacre dell'economia moderna, non capisco perchè non sia possibile considerare le banche private come qualsiasi altra corporation privata come una compagnia aerea o di telecomunicazioni che se mal gestita fallisce....La teoria per cui è assolutamente necessario salvare le banche è una teoria difesa ed attuata dai banchieri per i propri interessi, una teoria che implica il salvataggio bancario e il fallimento dei cittadini comuni attraverso tasse e austerità... nel lungo periodo però i cittadini non accetteranno questa situazione......quando abbiamo fatto fallire le banche e le abbiamo smontate abbiamo visto come in realtà fossero diventate delle Hi-tech company, i loro dipendenti erano matematici, ingegneri, fisici nucleari, e altre figure di altissimo profilo teconologico-matematico. Il compito che veniva chiesto a questi talenti era di sviluppare una finanza creativa (derivati), per questo una finanza più evoluta è una cattiva notizia per l'economia perchè sottrae talento all'economia reale per produrre delle illusioni finanziarie....."
Adesso che siamo pronti per l'ultima trovata prendi-tempo, il governo dei "saggi" vediamo cosa ci racconteranno.
qui sotto la disoccupazione nelle due nazioni a confronto,
leggi anche: Islanda docet, l'esempio del debito Islandese