mercoledì 29 maggio 2013

Sussidi sociali in Europa


I cittadini dell'eurozona rimasti fuori dal mercato del lavoro possono fare affidamento su: aiuti sociali,aiuti famigliari (interni e dall'estero)e lavoro "informale".

Questi aiuti sono però limitati nel tempo (12-24 mesi).La spesa media è in Spagna di 800€ per abitante (nel 2007 erano 480), in Portogallo 230 (erano 180), in Grecia 330 (erano 216 pre-crisi).

Questi governi metteranno presto in discussione la possibilità di poter pagare questi sussidi oltre a dover gestire una base fiscale sempre più ridotta,con la quale promettere "riforme strutturali".



I governi dei membri dell'eurozona sono come a metà di un guado,i loro parlamenti non hanno gli strumenti per contrastare una congiuntura di questo genere (vincoli europei,nessuna politica monetaria autonoma). L'Europa d'altra parte, ha i vincoli di mandato Bce (controllo dell'inflazione) e nessun potere  diretto sulle politiche fiscali.

La risposta suggerita dalla politica a questo "pasticcio" è quella di andare "all in" con l'Europa e cedere ogni sovranità a Bruxelles.La strada con la quale fare queste ulteriori cessioni non passa dal popolo (che li manderebbe a cagare tutti per direttissima) ma dai "salvataggi" e commissariamenti.

Se datiamo il 2008 e il trattato di Lisbona come passaggio da cittadini nazionali a cittadini Europei, possiamo dire che la prima generazione di Europei sarà composta da giovani disoccupati senza prospettive. Chi ben comincia è a metà dell'opera...

Ma perchè, visto che l'unione monetaria si è già rotta con Cipro, non designano delle macroregioni con similitudini economiche alle quali venga concesso "temporaneamente" una svalutazione del loro euro ?

Giusto per rendere questa Unione forzata un pò più dolce.