Recensione "Morte a Venezia" (1971): Il grande Luchino Visconti mette in scena il più famoso ed omonimo racconto (1912) di Thomas Mann. Il film diventa così un manifesto titanico del tardo e decadente romanticismo, aiutato dalla magnifica colonna sonora principale, la 5° sinfonia di Gustav Mahler (1904). La pellicola racconta la storia di un compositore in cerca di riposo che, in seguito all'eccessivo lavoro e ad un terribile lutto, compie un viaggio a venezia dove cade vittima di una "ossessione" per un giovane adolescente di rara bellezza. Il film ed il romanzo non nascondono dei possibili riferimenti omosessuali anche se l'interesse del compositore per il giovane ragazzo, credo, vada ben oltre il semplice "desiderio". L' aspetto angelico, femminile al limite della non chiara sessualità, rappresentano la vita che il compositore sente lentamente sfuggire. Per un ruolo così di classe non sono rimasto particolarmente impressionato da Sir Dirk Bogarde, molto bravo ma non all'altezza del regista. Estremamente regale è invece Silvana Mangano nel ruolo della nobildonna Polacca madre del ragazzo. Il padre del neorealismo Italiano di film ne ha comunque "sbagliati" pochi. Voto 8
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martedì 25 marzo 2014
Review: Morte a Venezia (1971)
Recensione "Morte a Venezia" (1971): Il grande Luchino Visconti mette in scena il più famoso ed omonimo racconto (1912) di Thomas Mann. Il film diventa così un manifesto titanico del tardo e decadente romanticismo, aiutato dalla magnifica colonna sonora principale, la 5° sinfonia di Gustav Mahler (1904). La pellicola racconta la storia di un compositore in cerca di riposo che, in seguito all'eccessivo lavoro e ad un terribile lutto, compie un viaggio a venezia dove cade vittima di una "ossessione" per un giovane adolescente di rara bellezza. Il film ed il romanzo non nascondono dei possibili riferimenti omosessuali anche se l'interesse del compositore per il giovane ragazzo, credo, vada ben oltre il semplice "desiderio". L' aspetto angelico, femminile al limite della non chiara sessualità, rappresentano la vita che il compositore sente lentamente sfuggire. Per un ruolo così di classe non sono rimasto particolarmente impressionato da Sir Dirk Bogarde, molto bravo ma non all'altezza del regista. Estremamente regale è invece Silvana Mangano nel ruolo della nobildonna Polacca madre del ragazzo. Il padre del neorealismo Italiano di film ne ha comunque "sbagliati" pochi. Voto 8