La Scozia dice No e l'Inghilterra e l'Europa tirano un sospiro di sollievo. In ogni caso l'Euroburocrazia non deve dormire sonni troppo tranquilli. Imporre un'unione dall'alto è una cosa molto rischiosa ed è una cosa che a onor del vero nella storia non ha mai funzionato.
Hanno tutte una scadenza. Che si tratti dell'Unione Sovietica o della Ex Jugoslavia di Tito le imposizioni burocratiche scelte dal palazzo non funzionano. L'ultimo summit degli euroambasciatori (13 settembre un sogno per l'europa) ha proprio avuto come tema principale la ricerca di un motivo e di un sogno che possa aggregare i popoli europei a volere questa un'unione e non solo i banchieri.
Di solito, nella storia, il sogno e il patriotismo sono dati dalla voglia di riscatto e libertà (Usa) o da una minaccia esterna (Francia). L'unione Europea invece, nata con le migliori intenzioni, ha portato solo miseria. E solo miseria può portare fino a quando avanza con le logiche funzionaliste contrapposte a quelle federaliste. La linea funzionalista (costruire l'unione attraverso un'integrazione graduale dei settori chiave) prevale dagli anni '50 e ha come piano principale quello di metterti prima in ginocchio e poi non lasciarti altra scelta che compiere determinati passi in avanti (vedi Romano Prodi mentality).
Oggi a livello geopolitico si cerca di utilizzare la minaccia Russa o l'Isis come collante per l'unione europea e la futura alleanza atlantica. Questo per l'Europa è un grave errore.