La dichiarazione di non colpevolezza dell'ufficiale Darren Wilson per aver sparato al teenager Michael Brown in Missouri è solo l'ultimo di una lunga serie di casi che vedono la polizia dalla presunta parte del torto, cavarsela a pieni voti.
Anche in Italia con il caso Cucchi (e non solo) abbiamo sperimentato cosa significhi avere la sensazione che la stessa arma che dovrebbe difenderci e proteggerci è quella che in realtà si trasforma nel nostro aguzzino.
Una violenza doppia, fisica e morale, perchè trasforma un sempre presunto innocente in colpevole, creando la disillusione e delusione del "da te non me lo aspettavo".
La chiave di questi processi risede in una domanda molto semplice:
La decisione dell'ufficiale di utilizzare la forza è stata ragionevole o no ?
La risposta si trova in due punti.
L'utilizzo della forza mortale è presunto "ragionevole" quando il sospetto viene considerato una minaccia per l'ufficiale stesso o altri innocenti e/o quando sussiste il pericolo di fuga da un grave reato.
Ma attenzione a non confondersi, ciò che interessa NON è sapere o meno se il sospettato rappresentasse realmente e oggettivamente una minaccia, ma bensì cosa l'ufficiale abbia pensato.
La risposta alla colpevolezza o meno è quindi, se possiamo così dire, nella mente del poliziotto.
A questo punto la difesa può essere molto facile se pensiamo che un ufficiale di polizia (o altri corpi rappresentanti lo stato) deve spesso decidere all'interno di frazioni di secondi.
Esiste un'altra ragione molto importante per la quale i rappresentanti e difensori dello stato si trovano in una posizione "differente" rispetto alla legge di quanto non accada agli altri cittadini.
I Poliziotti sono ritenuti credibili e quando se ne processa uno la ricaduta d'immagine non è sull'individuo (come accade per le altre persone) ma su tutto il corpo con la stessa divisa e funzione.
E' comunque arrivato il momento di cambiare il modo in cui i difensori della legge vengono processati e nel caso la loro innocenza sia seriamente in discussione devono essere immediatamente "spogliati" della divisa fino ad accertamento del processo.
Se ciò significa perdere il lavoro per un determinato periodo di tempo, che questo venga considerato un rischio per avere utilizzato una forza mortale.
Detto questo esprimiamo la più completa solidarietà con chi tutti i giorni deve combattere la criminalità con una mano legata, dalla legge e dalle regole, dietro la schiena.