Di seguito, due previsioni per l'economia globale nel prossimo breve periodo.
Scenario Pessimista:
1) La finanza Usa ritorna a crashare in quello che viene definito "dead cat bounce", la borsa crolla come nel 2008 trascinando nel baratro il resto dell'economia globale sommersa da una quantità di debito e da immissioni di liquidità da parte delle banche centrali senza precedenti.
Gli indizi che potrebbero portare a questo scenario sono molteplici, in primis la mancanza di ripresa dell'economia reale in gran parte dell'occidente, il legame e conseguente distacco del rapporto finanza/banche centrali rispetto al mondo del lavoro e della produzione di beni e servizi. La mancata ripresa e la continua stagnazione Giapponese, paese che ha applicato le dottrine Keynesiane con un rigore ed una precisione tipici della loro cultura senza però ottenere, ad oggi, particolari successi. In questo scenario assisteremmo ad una velocizzazione del più grande trasferimento di ricchezza dai poveri verso i ricchi della storia (iniziato nel 2008 con il salvataggio delle istituzioni finanziare da parte dei cittadini privati attraverso l'indebitamento pubblico) e probabilmente a rivolte e scontri sociali sempre più frequenti e violenti.
Scenario Realista:
2) L'economia reale Usa inizia a muoversi, la Fed alza i tassi e attrae capitali. L'evoluzione tecnologica relativa all'automazione riporta posti di lavoro negli Stati Uniti, sarà più conveniente utilizzare delle macchine Americane rispetto alla manodopera a basso costo Cinese o del Bangladesh. Sempre grazie alle nuove tecnologie, gli Usa sono ritornati ad essere uno dei primi produttori di petrolio del mondo (hanno sorpassato l'Arabia Saudita nel 2014) e quindi meno dipendenti dalle importazioni. Questo significa che almeno tre dei motivi che hanno alimentato il boom dei paesi emergenti o di frontiera (superciclo delle commodities, manodopera a basso costo, flusso di capitali) non saranno più così preminenti come accaduto nell'ultimo decennio.
L'economist ha iniziato a parlare di "North American industrial renaissance" riferendosi al ritorno dei posti di lavoro nel manifatturiero e agli investimenti esteri in imprese Americane. Il Messico è in competizione con la Cina nell'attrarre fabbriche e lavoro negli Usa. Con l'aumento dei tassi d'interesse il dollaro salirà e questo renderà i prodotti provenienti dall'Asia, Sud America e Africa ancora più convenienti. Questo flusso di capitali in entrata invertirà il trend degli ultimi anni in maniera significativa verso gli Usa. La Cina ha beneficiato dalla forte domanda di beni dall' America. Il rallentamento Cinese ridurrà la sua crescita. Dato che l'economia Cinese rappresenta il secondo consumatore al mondo di commodities questo rallentamento metterà ancora più pressione ai paesi che hanno prosperato dall'export di queste (vedi Russia). L'indebitamento Cinese (pubblico e privato) ha raggiunto il 250%. La terza economia del mondo (quella Giapponese) rimane in stagnazione e la quarta (Germania) inizia ad essere risucchiata dal malessere dell'eurozona e da una unione economica strutturata e architettata male fin dal principio (unione monetaria senza unione fiscale e politica). L'Unione Europea trarrà beneficio dall'indebolimento dell'Euro ma resterà in stagnazione seguendo il modello Giapponese con la differenza di essere intrappolata in una camicia di forza (euroburocrazia) che non permette di operare.
Il Brasile entrerà in recessione così come la Russia già dal 2015, il repentino crollo del prezzo del Petrolio sta velocizzando questo processo. In Africa l'indebitamento di alcuni paesi verso investitori privati inizierà a farsi sentire e le entrate disponibili per i privati caleranno in molte nazioni in via di sviluppo. I Bric hanno quindi vissuto un sogno che hanno creduto di trasformare in realtà e ed in solide strutture economiche mentre stavano solamente vendendo prodotti e materie prime di cui disponevano in grande quantità e delle quali vi era grande richiesta a basso costo. La rirpesa dell'economia Usa insegnerà al mondo una dura lezione sulla più grande potenza militare (e soprattutto navale, vedi "Pax Americana") della storia dell'uomo (sono anche i più grandi debitori ma evidentemente con le pistole sul tavolo possono permetterselo), riportando in patria un boom dei consumi come quello degli anni '90 ma del quale il resto del mondo non potrà beneficierà a piene mani. In entrambi questi scenari il rischio di un conflitto è alto.
Scenario Ottimista:
3) Don't worry... about a thing....Every little thing's gonna be alright ... yeah yeah ... Baby don't worry...