Il giorno in cui l'uomo ha creato un unico Dio a sua immagine e somiglianza è stato il giorno in cui si è definitivemente sottomesso alla schiavitù rinnegando la sua condizione di naturale libertà.
Ne parliamo di continuo ma in fondo non amiamo la libertà, non vogliamo realmente essere liberi, non siamo in grado di essere liberi.
L'esistenza precede l'essenza e l'uomo soffre nella libertà mentre trova la pace nella schiavitù.
Agiamo nella falsità e nella menzogna per alleviare il peso delle nostre scelte e responsabilità.
E' una forma di protezione che altrimenti ci costringerebbe ad affrontare le innumerevoli scelte dalle quali dipendiamo e che creano e definiscono la nostra esistenza.
Se è vero che ogni essere umano è la somma delle proprie scelte allora è meglio se quelle scelte le lasciamo compiere a qualcun altro per noi.
Ogni attimo, nelle nostre giornate ci troviamo di fronte a bivi che definiscono il nostro essere. L'essere è in continuo cambiamento, una continua domanda senza risposta.
Un interrogativo irrisolto.
Accade così anche nei mestieri e nei ruoli che ci attribuiamo o ci attribuiscono.
Li compiamo in maniera più o meno diligente ma non saremo mai perfettamente quel ruolo se non agendo in una cattiva fede che rinnega il nostro essere a favore del ruolo.
Anche in questo caso l'unico "mestiere" nel quale possiamo riscontrare la totale uguaglianza degli uomini e la totale unicità è quello che non possiamo ritagliarci su misura, il genitore.
Un ruolo che ci consegna la natura come conseguenza di una nostra azione ma non necessariamente una nostra scelta.
Cerchiamo di essere unici in tutto quello che facciamo ma siamo sempre sostituibili.
Quando vi sentite speciali pensate a quel detto Giapponese che ricorda all'uomo di mettere un dito nell'acqua e dopo averlo estratto vedere quanto tempo impiega l'acqua a richiudere il buco.
Ma anche questa fuga dalla realtà e scegliere di non scegliere è una scelta che non ci permette di scappare mai interamente dalla nostra libertà.
Un unico Dio è allora la migliore invenzione sviluppata dall'uomo per poter vivere liberamente una pacifica schiavitù eterna.
Questo assolutismo ha portato l'uomo a credere ad un sacco di menzogne riguardo all'unità e uguaglianza dei popoli.
Al fatto che il mondo sia unico e gli uomini debbano essere uniti e uniformati.
Gli uomini possono scegliere di vivere insieme se lo desiderano ma non possono scegliere di morire insieme in quanto ognuno di noi nasce e muore solo.
La vera libertà e la vera bellezza si trova nella diversità.
La vera unione è nella tolleranza delle diversità e non nell'assidua ricerca e imposizione di uniformità.
Dio sarà forse anche uno ma i colori sono tanti.
Ne parliamo di continuo ma in fondo non amiamo la libertà, non vogliamo realmente essere liberi, non siamo in grado di essere liberi.
L'esistenza precede l'essenza e l'uomo soffre nella libertà mentre trova la pace nella schiavitù.
Agiamo nella falsità e nella menzogna per alleviare il peso delle nostre scelte e responsabilità.
E' una forma di protezione che altrimenti ci costringerebbe ad affrontare le innumerevoli scelte dalle quali dipendiamo e che creano e definiscono la nostra esistenza.
Se è vero che ogni essere umano è la somma delle proprie scelte allora è meglio se quelle scelte le lasciamo compiere a qualcun altro per noi.
Ogni attimo, nelle nostre giornate ci troviamo di fronte a bivi che definiscono il nostro essere. L'essere è in continuo cambiamento, una continua domanda senza risposta.
Un interrogativo irrisolto.
Accade così anche nei mestieri e nei ruoli che ci attribuiamo o ci attribuiscono.
Li compiamo in maniera più o meno diligente ma non saremo mai perfettamente quel ruolo se non agendo in una cattiva fede che rinnega il nostro essere a favore del ruolo.
Anche in questo caso l'unico "mestiere" nel quale possiamo riscontrare la totale uguaglianza degli uomini e la totale unicità è quello che non possiamo ritagliarci su misura, il genitore.
Un ruolo che ci consegna la natura come conseguenza di una nostra azione ma non necessariamente una nostra scelta.
Cerchiamo di essere unici in tutto quello che facciamo ma siamo sempre sostituibili.
Quando vi sentite speciali pensate a quel detto Giapponese che ricorda all'uomo di mettere un dito nell'acqua e dopo averlo estratto vedere quanto tempo impiega l'acqua a richiudere il buco.
Ma anche questa fuga dalla realtà e scegliere di non scegliere è una scelta che non ci permette di scappare mai interamente dalla nostra libertà.
Un unico Dio è allora la migliore invenzione sviluppata dall'uomo per poter vivere liberamente una pacifica schiavitù eterna.
Questo assolutismo ha portato l'uomo a credere ad un sacco di menzogne riguardo all'unità e uguaglianza dei popoli.
Al fatto che il mondo sia unico e gli uomini debbano essere uniti e uniformati.
Gli uomini possono scegliere di vivere insieme se lo desiderano ma non possono scegliere di morire insieme in quanto ognuno di noi nasce e muore solo.
La vera libertà e la vera bellezza si trova nella diversità.
La vera unione è nella tolleranza delle diversità e non nell'assidua ricerca e imposizione di uniformità.
Dio sarà forse anche uno ma i colori sono tanti.