Il Gattino del Castello di
Ibiza
C’era una volta, al tempo della fortificazione delle mura da
parte dell’architetto Calvi, nel secolo d’oro Spagnolo, il gattino di un
principe nipote di Filippo II che viveva nel castello di Ibiza.
Il principe non si decideva a trovare moglie e il gattino
sentiva la sua solitudine.
Così un bel giorno vagando per la città vecchia decise di
uscire dalle mura e sentendo un buonissimo odore di pulito e candeggina sia
avvicinò alle lavandaie. Vedendo sventolare al vento un bellissimo lenzuolo
bianco il gattino non resistette e vi saltò in cima sporcandolo.
Le lavandaie iniziarono a gridare per mandare via il gattino
quando questi si fermò e si mise a fissare una bellissima lavandaia con una
sguardo quasi dispiaciuto e rammaricato per non essere riuscito a resistere ad
una tentazione.
A quel punto si sentì una voce gridare il nome del gatto,
era il principe che lo aveva seguito avendolo visto uscire dalle mura. Le
lavandaie una volta riconosciuto il principe si misero subito sull’attenti.
Avendo immediatamente compreso il misfatto e l’accaduto, il
giovane reale si propose di porre rimedio all’incidente del lenzuolo ma le
lavandaie dissero di non preoccuparsi affatto e che non sarebbe stato un
problema tornare a lavarlo e pulirlo.
Gli occhi del principe non restarono insensibili allo
sguardo della bella lavandaia che pur non dicendo una parola, disse moltissimo.
Da quel giorno il principe non faceva che pensare a lei.
Il gattino aveva capito cosa fare e di tanto in tanto si
recava alla lavanderia dove veniva prontamente coccolato dalle lavandaie in
attesa che il principe arrivasse e i due potessero incontrarsi nuovamente.
Fu così che nacque un grande amore sull’isola
dell’uguaglianza.
Quando il Re venne a sapere che suo nipote si sarebbe voluto
sposare con una lavandaia restò senza parole, ma quando gli raccontarono che il
ruolo di cupido era stato così efficacemente svolto dal gattino parve allora
molto divertito. E decise, vista la felicità di suo nipote, di fare erigere una
piccola fontana d’acqua all’interno della città vecchia in onore del simpatico
e provvidenziale felino.