Da quando nasciamo in avanti tutta la nostra esistenza è
basata sulla perdita e su come noi l'affrontiamo, esistono delle conquiste ma sono tutte fittizie non hanno
nulla a che vedere con l’arbitrarietà della natura.
La natura non fa compromessi con nessuno. Nemmeno con te.
Perdi l’innocenza, perdi la verginità, perdi i capelli,
perdi la madre, perdi il padre, perdi la vita, perdi tutto.
Guadagni il denaro, guadagni l’amore, guadagni
consapevolezza, guadagni conoscenza, guadagni esperienza, guadagni visione. Ma
tutto quello che guadagni perderai perché alla fine il pezzo più forte della
scacchiera risiede dalla parte opposta, non si parte ad armi pari.
Ggli scacchi andrebbero modificati. Un conto è giocare con gli uomini e un conto è giocare con la natura. Bisognerebbe dare ai neri
(o ai bianchi) un pezzo più potente, che potesse fare una mossa soltanto
all’interno della partita, a sua discrezione, una mossa in grado di annullare e
annientare tutte le altre.
Scommetto che neanche Botvinnik o Fischer riuscirebbero a vincere.
Eppure gli uomini si illudono, in questo culto feticista della vittoria e del successo, di poter sconfiggere la gravità e il tempo.
Respira.
Scommetto che neanche Botvinnik o Fischer riuscirebbero a vincere.
Eppure gli uomini si illudono, in questo culto feticista della vittoria e del successo, di poter sconfiggere la gravità e il tempo.
Respira.
Corro fino al punto in cui mi sembra di
trascendere dalla corsa e vedo le mie mani muoversi sulla tastiera come fossero
ragni alterati che lavorano contro la luce dello schermo.
L’inflazione cosmica ha tanti esempi e modi di esprimersi,
uno di questi è attraverso la scrittura e la conoscenza.
Ascoltando boccherini nel suo minuetto per le strade di
Madrid, penso e rifletto su niente. Pensare a niente non è come non pensare. E’
un processo diverso, è più intenso. Come cercare gli accenti giusti perché non
vuoi correggere nuovamente quello che stai scrivendo, una volta di più. La
pigrizia prende il sopravvento sotto il suono di un quintetto
d’archi, una forma che lui non ha voluto cambiare, per il più moderno quartetto, nemmeno quando il tempo
aveva decretato fosse ora di cambiare.
Strana volontà, una necessità.
Qualcosa che è contemporaneo ma comune a tutti gli uomini è
senza tempo, sfugge allora alle tre dimensioni ed entra nella quarta, quella della linea spaziotempo, è un’entità t che viene mossa e spostata come fosse
un’onda gravitazionale. Così accade a quei pensieri che sono comuni a tutti gli
uomini di tutte le epoche, a quei pensieri che sono e restano contemporanei attraverso i secoli.
Sono onde gravitazionali. Non mutano nella loro essenza. Non mutano attraverso
il tempo e nemmeno attraverso lo spazio. Restano. Restano ancora. Così come il
nostro respiro, così come il battito del nostro cuore, così come la nostra
paura.