Questo Renzi è proprio un bel personaggio. Un vero prodotto Italico cresciuto nel ventre di una giovane nazione a sovranità limitata formata da trasformisti, catto-comunisti, delinquenti e preti.
E' veramente il risultato di un frullato misto, un milkshake composto da ingredienti scaduti. Tecnicamente la sua definizione perfetta è "figlio di puttana" o "furbone di quartiere". Eletto con i voti della sinistra cerca di riformare il mondo del lavoro e quel che resta dello Stato seguendo le regolette che la massoneria e la finanza ultraliberista gli detta da Bruxelles e New york. Dice al suo predecessore di stare sereno e lo tromba con un gioco interno al partito. Dice che non sarebbe mai salito al potere senza il voto e ci arriva ben felice e orgoglioso con il solito rimescolo di palazzo. Sorride come un navigato politico di destra quando elogia il "jobs act" e il modo in cui Marchionne si è fottuto i sindacati. Vola a Berlino a stringere accordi di fedeltà assoluta con la linea Tedesca (tipica del suo partito di euroidioti, che ricordano in questo gli errori del ventennio fascista) e quando i movimenti anti-establishment sinistroidi avanzano in Spagna e Grecia cavalca l'onda e incita al "Cambiamento Europeo". Il suo unico leitmotiv elettorale è costituito dalla promessa di pochi euro, che riprenderà in tasse future, in cambio del voto immediato. E il peggio non è solo la sua espressione da ebete pesce lesso, il peggio è che quest'uomo non ha nessun piano, nessuna visione, nessun sogno per l'Italia se non riformarla seguendo alla perfezione le regole che quattro banchieri gli hanno fatto recapitare sul tavolo. Una vera miseria.
E' veramente il risultato di un frullato misto, un milkshake composto da ingredienti scaduti. Tecnicamente la sua definizione perfetta è "figlio di puttana" o "furbone di quartiere". Eletto con i voti della sinistra cerca di riformare il mondo del lavoro e quel che resta dello Stato seguendo le regolette che la massoneria e la finanza ultraliberista gli detta da Bruxelles e New york. Dice al suo predecessore di stare sereno e lo tromba con un gioco interno al partito. Dice che non sarebbe mai salito al potere senza il voto e ci arriva ben felice e orgoglioso con il solito rimescolo di palazzo. Sorride come un navigato politico di destra quando elogia il "jobs act" e il modo in cui Marchionne si è fottuto i sindacati. Vola a Berlino a stringere accordi di fedeltà assoluta con la linea Tedesca (tipica del suo partito di euroidioti, che ricordano in questo gli errori del ventennio fascista) e quando i movimenti anti-establishment sinistroidi avanzano in Spagna e Grecia cavalca l'onda e incita al "Cambiamento Europeo". Il suo unico leitmotiv elettorale è costituito dalla promessa di pochi euro, che riprenderà in tasse future, in cambio del voto immediato. E il peggio non è solo la sua espressione da ebete pesce lesso, il peggio è che quest'uomo non ha nessun piano, nessuna visione, nessun sogno per l'Italia se non riformarla seguendo alla perfezione le regole che quattro banchieri gli hanno fatto recapitare sul tavolo. Una vera miseria.