Questa è l'interessante storia dei 6 secondi più campionati della storia della musica.
L'Amen Break è un break di batteria inciso nel 1969 dagli Winstons in un lato B strumentale di un loro singolo.
Dall'avvento del campionatore negli anni '80 questo beat è stato utilizzato, copiato, modificato, stretchato, velocizzato in centinaia di modi ed in centinaia di canzoni.
Passndo dal gangsta rap fino agli Spot americani di auto e blue jeans.
La storia di questo Break di batteria è la storia di un "sound" che è ormai diventato parte inconscia della nostra cultura e di come, nonostante il copyright, l'industria musicale abbia saccheggiato i Winstons di una loro proprietà addirittura arrivando a ri-depositare il loop nel 2002 come nel caso di un'azienda Inglese specializzata nella vendita di "campioni originali".
Questo esempio deve farci riflettere sul valore del Copyright e sul senso che l'eccessiva tutela di un "diritto artistico" possa avere sull'influenza e il proliferare di una cultura.
Qui sotto la canzone originale e poi un video documentario dello scrittore artista Nate Harrison che ce ne racconta la storia...
L'Amen Break è un break di batteria inciso nel 1969 dagli Winstons in un lato B strumentale di un loro singolo.
Dall'avvento del campionatore negli anni '80 questo beat è stato utilizzato, copiato, modificato, stretchato, velocizzato in centinaia di modi ed in centinaia di canzoni.
Passndo dal gangsta rap fino agli Spot americani di auto e blue jeans.
La storia di questo Break di batteria è la storia di un "sound" che è ormai diventato parte inconscia della nostra cultura e di come, nonostante il copyright, l'industria musicale abbia saccheggiato i Winstons di una loro proprietà addirittura arrivando a ri-depositare il loop nel 2002 come nel caso di un'azienda Inglese specializzata nella vendita di "campioni originali".
Questo esempio deve farci riflettere sul valore del Copyright e sul senso che l'eccessiva tutela di un "diritto artistico" possa avere sull'influenza e il proliferare di una cultura.
Qui sotto la canzone originale e poi un video documentario dello scrittore artista Nate Harrison che ce ne racconta la storia...
E qui il documentario...