...E aspetto con ansia il momento in cui verrà riconosciuto che tutto questo demandare conoscenza e travasare informazioni verso questi oggetti...dal cervello a questi oggetti significa solo che l'uomo sta diventando sempre più stupido, che il progresso del novecento accompagnato alle grandi scoperte è finito e che forse sarebbe auspicabile un ritorno ad una forma di regresso rinascimentale, quando l'uomo dopo gli anni bui del medioevo si è guardato intorno ed è stato capace di riconoscere di essere stato migliore di ciò che era diventato.
Che prima di quel momento, molto prima, era stato più intelligente.
Ecco oggi dovremmo accettare di essere in un punto analogo della storia, per poter anche forse aspirare ad una nuova rinascita dell'umanità.
Oggi che l'efficienza viene fatta coincidere con la disumanizzazione, dove tutto ciò che è efficiente e di successo toglie umanità o trova nel suo funzionamento una percentuale umana sempre più ridotta.
L'uniformità, la globalizzazione sono le conseguenze di un "instupidimento" generale di una assenza di umanità e individualità, di una distruzione della psiche individuale, che è la psiche più critica, più intelligente, la psiche della solitudine, a favore della psicologia collettiva che è quella più stupida, più debole e più facilmente influenzabile.
E allora riconoscendo questo stato sarà possibile anche creare delle barriere, dei salvagenti, delle sacche di resistenza umana formate dalla conoscenza e dalla volontà di non sopperire di fronte a questa situazione che ci porta a cancellare quello che è dentro di noi, quello che noi siamo, quello che siamo stati ma evidentemente non quello che vogliamo essere.
Perchè la generazione che ha scelto di trasformarci in macchine, e ha spostato l'asse dell'importanza dalle persone agli oggetti è una generazione di uomini che sono cresciuti senza questi oggetti.
E qui non si discute ne rimpiange il passato in maniera nostalgica.
Si cerca di capire come mai l'essere umano voglia così tanto non essere un essere umano ma aspiri ad essere altro.
Senza cercare alcun nemico, nessuna macchinazione superiore, senza cadere nella mediocrità di chi è vittima ma semplicemente consapevoli della paura della nostra libertà....
Che prima di quel momento, molto prima, era stato più intelligente.
Ecco oggi dovremmo accettare di essere in un punto analogo della storia, per poter anche forse aspirare ad una nuova rinascita dell'umanità.
Oggi che l'efficienza viene fatta coincidere con la disumanizzazione, dove tutto ciò che è efficiente e di successo toglie umanità o trova nel suo funzionamento una percentuale umana sempre più ridotta.
L'uniformità, la globalizzazione sono le conseguenze di un "instupidimento" generale di una assenza di umanità e individualità, di una distruzione della psiche individuale, che è la psiche più critica, più intelligente, la psiche della solitudine, a favore della psicologia collettiva che è quella più stupida, più debole e più facilmente influenzabile.
E allora riconoscendo questo stato sarà possibile anche creare delle barriere, dei salvagenti, delle sacche di resistenza umana formate dalla conoscenza e dalla volontà di non sopperire di fronte a questa situazione che ci porta a cancellare quello che è dentro di noi, quello che noi siamo, quello che siamo stati ma evidentemente non quello che vogliamo essere.
Perchè la generazione che ha scelto di trasformarci in macchine, e ha spostato l'asse dell'importanza dalle persone agli oggetti è una generazione di uomini che sono cresciuti senza questi oggetti.
E qui non si discute ne rimpiange il passato in maniera nostalgica.
Si cerca di capire come mai l'essere umano voglia così tanto non essere un essere umano ma aspiri ad essere altro.
Senza cercare alcun nemico, nessuna macchinazione superiore, senza cadere nella mediocrità di chi è vittima ma semplicemente consapevoli della paura della nostra libertà....