In viaggio, di seguito alcune riflessioni.
Dio ?
Una organizzazione che cerca di redimere la paura intrinseca nell'uomo attraverso la profusione di speranza.
Queste organizzazioni finiscono poi col trasformarsi in strutture di potere.
È inevitabile che le incredibili forze che spingono verso l'omologazione di massa non si scontrino con le differenze religiose nella gestione della speranza ultraterrena.
È possibile omologare i gusti e i pensieri delle persone in relazione ad azioni e mezzi terreni come il consumismo e l'edonismo massificato, ma non è possibile omologare le persone a credere in un'unica irreale, intangibile entità definita come Dio.
La globalizzazione è perfetta per il denaro, ma non per lo spirito umano.
Non è un caso come anche in termini commerciali oggi viviamo come ultimo e più grande desiderio, l'esperienza della massima personalizzazione.
Il paradosso consiste proprio nel vedere come i prodotti e le merci in cima alla piramide per qualità e costi siano rappresentate dal massimo grado di personalizzazione.
L'individuo contrasta queste sovrastrutture invisibili che estendono le proprie tele sopra di lui rifugiandosi nella ricerca di beni e servizi ad personam.
La massima globalizzazione coincide con la massima personalizzazione.
L'animo quindi soffre questa condizione, evidentemente e chiaramente le nostre emozioni e pulsioni non sono fatte da numeri e valori.
Gli attentati terroristici ed il regime del terrore di chi li compie, perché è il terrorista il primo ad avere paura, sono quindi un gesto estremo a protezione della propria individualità ed indipendenza sentimentale.
La tutela della propria anima minacciata dalla spinta omologatrice che ha già de facto ucciso il Dio irrazionale ed illogico rimpiazzandolo con valori reali come il denaro e l'apparenza attraverso l'esportazione della legge di mercato come unica legge sotto il nome di democrazia.
È chiaro a tutti che le persone a "fede certa" non direttamente coinvolte nella struttura gerarchica, quelli che non si danno il beneficio del dubbio non solo riguardo alla cognizione di Dio ma anche in relazione alla mitologia creata attorno ad esso, siano composte da individui estremamente timorosi ad un livello inconscio e non particolarmente affilati da un punto di vista intellettuale.
Una persona savia non può che convenire con una posizione agnostica, ignostica o di noncognitivismo teologico
Detto questo credo che il più grande errore della globalizzazione occidentale sia quello di non essere puramente laica.
Si cerca di omologare il mondo per eliminare ogni possibile barriera ai movimenti liquidi del capitale ma lo si fa sovrapponendo ad esso la figura di un Dio che è già stato sostituito nella sostanza dal denaro ma che viene mantenuto in vita artificiosamente nella forma.
"In God We Trust"
Dio non è una merce globalizzabile.
Nel caso specifico degli attentati di ieri, ho già scritto più volte come tutti gli schieramenti religiosi monoteisti coinvolti traggano beneficio da avvenimenti del genere.
Chi ci perde sono tutti gli altri uomini e donne di buona volontà che fanno ciò che gli è stato detto di fare fin da bambini non avendo mai perso troppo tempo a chiedersi perché.
Milioni di innocenti.
Una organizzazione che cerca di redimere la paura intrinseca nell'uomo attraverso la profusione di speranza.
Queste organizzazioni finiscono poi col trasformarsi in strutture di potere.
È inevitabile che le incredibili forze che spingono verso l'omologazione di massa non si scontrino con le differenze religiose nella gestione della speranza ultraterrena.
È possibile omologare i gusti e i pensieri delle persone in relazione ad azioni e mezzi terreni come il consumismo e l'edonismo massificato, ma non è possibile omologare le persone a credere in un'unica irreale, intangibile entità definita come Dio.
La globalizzazione è perfetta per il denaro, ma non per lo spirito umano.
Non è un caso come anche in termini commerciali oggi viviamo come ultimo e più grande desiderio, l'esperienza della massima personalizzazione.
Il paradosso consiste proprio nel vedere come i prodotti e le merci in cima alla piramide per qualità e costi siano rappresentate dal massimo grado di personalizzazione.
L'individuo contrasta queste sovrastrutture invisibili che estendono le proprie tele sopra di lui rifugiandosi nella ricerca di beni e servizi ad personam.
La massima globalizzazione coincide con la massima personalizzazione.
L'animo quindi soffre questa condizione, evidentemente e chiaramente le nostre emozioni e pulsioni non sono fatte da numeri e valori.
Gli attentati terroristici ed il regime del terrore di chi li compie, perché è il terrorista il primo ad avere paura, sono quindi un gesto estremo a protezione della propria individualità ed indipendenza sentimentale.
La tutela della propria anima minacciata dalla spinta omologatrice che ha già de facto ucciso il Dio irrazionale ed illogico rimpiazzandolo con valori reali come il denaro e l'apparenza attraverso l'esportazione della legge di mercato come unica legge sotto il nome di democrazia.
È chiaro a tutti che le persone a "fede certa" non direttamente coinvolte nella struttura gerarchica, quelli che non si danno il beneficio del dubbio non solo riguardo alla cognizione di Dio ma anche in relazione alla mitologia creata attorno ad esso, siano composte da individui estremamente timorosi ad un livello inconscio e non particolarmente affilati da un punto di vista intellettuale.
Una persona savia non può che convenire con una posizione agnostica, ignostica o di noncognitivismo teologico
Detto questo credo che il più grande errore della globalizzazione occidentale sia quello di non essere puramente laica.
Si cerca di omologare il mondo per eliminare ogni possibile barriera ai movimenti liquidi del capitale ma lo si fa sovrapponendo ad esso la figura di un Dio che è già stato sostituito nella sostanza dal denaro ma che viene mantenuto in vita artificiosamente nella forma.
"In God We Trust"
Dio non è una merce globalizzabile.
Nel caso specifico degli attentati di ieri, ho già scritto più volte come tutti gli schieramenti religiosi monoteisti coinvolti traggano beneficio da avvenimenti del genere.
- I Musulmani perché ammazzano qualche infedele.
- Gli Ebrei perché possono cavalcare a massima velocità l'ondata del terrore mediatico (sono quindici anni che martellano sui mass media con la guerra al terrore) fondamentale per la Israelizzazione dell'occidente. Il mantra da ripetere ad libitum è sempre lo stesso "Il nostro nemico è anche (deve diventare) il vostro".
- I Cristiani perché, pur senza rendersene conto, sono più Ebrei (Dio Denaro come unico Dio) ogni giorno che passa.
Chi ci perde sono tutti gli altri uomini e donne di buona volontà che fanno ciò che gli è stato detto di fare fin da bambini non avendo mai perso troppo tempo a chiedersi perché.
Milioni di innocenti.