L'ordine globale rischia di confondere l'ideale con il reale.
La globalizzazione non deve necessariamente passare attraverso l'eliminiazione delle barriere fisiche e l'uniformità collettiva come imposizione imprescindibile comunitaria.
Esiste una realtà geopolitica e geografica che non può essere mutata.
Ed esiste un realtà globale cibernetica, questa si, senza alcuna barriera ed uniforme nei suoi templates, che deve essere regolamentata, approfondita e utilizzata al meglio.
Il mondo, il commercio e l'informazione sono oggi limitless anche senza l'eliminazione o l'implemento di un confine geografico o politico di cui l'establishment è così tanto ossessionato.
Un muro oggi, non ha lo stesso significato che aveva cinquant'anni fa.
Nessun muro può impedire la comunicazione, come nessuna dittatura o totalitarismo è stato in grado di rallentare l'ondata tecnologica.
Il vero problema saranno e sono i Leader di domani, cresciuti nell'insicurezza della continua approvazione sociale.
Molto difficilmente avranno la forza e il carattere di prendere decisioni e appoggiare visioni di lungo periodo se non saranno immediatamente suffragate da milioni iLike, gestiti da una pubblica opinione inondata da informazioni istantanee ma paradossalmente, sempre più indebolita nell'abilità di processarle correttamente.