La Chiara nazionale ha commentato l'omicidio Willy incolpando la "Cultura Fascista".
I due balordi delinquenti che hanno vigliaccamente pestato a morte il povero ragazzo mi sembra abbiano più a che fare con la cultura camorristico, mafiosa, delinquenziale tanto promossa sui media social e non.
Se pensiamo al numero di film, libri, serie televisive sfornate recentemente nel bel paese vediamo come l'immagine meglio e maggiormente esportata sia proprio quella del delinquente di strada, senza passato, senza futuro, senza speranze.
Non credo che questo abbia a che vedere con la cultura fascista.
Ma che cos'è la cultura fascista ? Secondo la Ferragni evidentemente tutto ciò che è male e violenza, tutto ciò che rappresenta una virilità deviata o il crimine.
Questa è la cultura di Gomorra.
Io (non sono assolutamente Fascista) da una prospettiva storica credo la cultura fascista sia stata il punto più vicino alla creazione di una identità nazionale nella storia d'Italia.
Quel tentativo è fallito rovinosamente e i vincitori si sono assicurati i diritti sul racconto.
La cultura fascista noi non l'abbiamo mai conosciuta e nessuno ce l'ha mai insegnata.
Vae Victis, la storia la scrivono i vincitori e continuare a ripetere come il Fascismo e con esso qualsiasi cosa abbia fatto e toccato sia male è solo la narrativa dei vincitori che noi, inconsapevoli ventriloqui, ripetiamo continuamente a comando.
"Se vogliono fare l'Italia bisognerà che prima pensino a fare un pò meno ignoranti gli Italiani" diceva Massimo D'Azeglio riportato da Ferdinando Martini.
Ecco il Fascismo, nella storia d'Italia, resta il punto che più si è avvicinato alla creazione e promozione di una coscienza "Italica", una coesione, un collante che potesse unire il Popolo Italiano verso l'idea di un fine superiore.
Il Fascismo ha raggiunto questo apice utilizzando la metanarrativa dell'antica roma e l'architettura. Eredità, quella architettonica, che ancora oggi non apprezziamo adeguatamente.
Il cambio di significato della parola Romanità e la semiotica dell'architettura sono particolarmente interessanti.
La Romanità aveva nell'800 lo stesso significato negativo che ha oggi.
Detestata dai Futuristi, definita da Mussolini stesso sul popolo d'Italia "Sanguisuga d'Italia", odiata dai ragazzi del risorgimento.
Salvemini descrive nelle sue lezioni ad Hardvard il conflittuale rapporto tra gli Intellettuali Italiani e l'eredità romana:
"Un morbo rodeva gli animi dell’intellighenzia italiana negli anni dal 1870 alla guerra mondiale. Era il cancro romano-imperiale : il ricordo e la nostalgia della grandezza dell’Impero romano, e insieme un inquieto anelare ad impossibili imprese, che generava delusione e amarezza, e portava gli uomini a mortificare se stessi. L’Italia era schiacciata dal suo passato"
Non a caso il nostro inno, canto risorgimentale, descrive l'Italia "Schiava di Roma".
Quindi alla fine di una guerra vinta (1915-18) continuiamo a farci del male da soli, in debito d'immagine contro noi stessi ci trasciniamo nello sconforto, ricordiamo le battaglie perse e accettiamo passivamente le denigrazioni estere.
Ma Mussolini capisce che per creare un popolo è necessaria una metanarrativa e realizza di essere letteralmente "seduto" sulla più potente del mondo, quella dell'antica Roma.
Narrazione totalizzante ed armonica che ci è stata saccheggiata dalle più grandi potenze occidentali, Francesi, Inglesi, Tedeschi, la Russia di Putin (Impero Romano d'oriente) e soprattutto gli Americani, dalle aquile presidenziali all'architettura dell'edificio più importante, il building della Federal Reserve del 1936.
Dove i dollari vengono creati.
E così... Civis Romanus Sum:
In un articolo intitolato « Passato e avvenire », pubblicato sul Popolo d’Italia il 21 aprile 1922 in occasione della ricorrenza del Natale di Roma, Benito Mussolini si esprime in questi termini :
"Roma è il nostro punto di partenza e di riferimento ; è il nostro simbolo o, se si vuole, il nostro Mito. Noi sogniamo l’Italia romana, cioè saggia e forte, disciplinata e imperiale. Molto di quel che fu lo spirito immortale di Roma risorge nel Fascismo : romano è il Littorio, romana è la nostra organizzazione di combattimento, romano è il nostro orgoglio e il nostro coraggio : Civis Romanus Sum".
O ancora:
Art. Roma nel pensiero di Benito Mussolini, 1925, Capitolium 1, anno 1:
« Fino a poco tempo fa era segno di spirito forte dir male di Roma: parassita (…) città di fannulloni (…) Guai a chi avesse osato accennare all’eredità del glorioso passato. Delitto di lesa democrazia. E tuttavia si dava ragione al Bryce che dimostrava l’imperialismo inglese legittimo erede dell’imperialismo romano ; al Roosevelt, che vedeva esaltata sulle rive del Missouri la strenous life dei Quiriti; a Poincaré che vagheggiava un impero romano del Mediterraneo soggetto a Parigi: ai Niebuhr e al Mommsen, che per agevolare la candidatura germanica all’eredità latina inventarono la gentile similitudine degl’Italiani discendenti dai Romani come i vermi dalla carcassa di nobile destriero »
Il passato dell'antica Roma viene fatto fluire e rivivere nel presente del Fascismo.
Articolo: Nell’annuale della fondazione dell’Urbe Capitolium” Capitolium 1, anno 2, 1926:
(…) Sembrò miracolo, il miracolo di chi risuscita un cadavere, ridestare nella lorpida coscienza degli italiani l’offuscata e quasi spenta idea della romanità
(…) Certo un atavico impulso, un prodigioso e fatale rifluire di tendenze della stirpe guidò il Duce quando scelse lasse il 21 Aprile, giorno sacro al Natale di Roma per esaltare i fasti della Nazione Italiana (…)
Questo cambio di narrazione si traduce in prima azione attraverso l'architettura.
Architettura come creazione d'Identità, cultura, filo conduttore tra passato e presente. Durante il fascismo lo studio dell'architettura e dell'archeologia non erano a caso congiunti.
Raggiunto questo apice la caduta fu tragica, l'alleanza con l'asse, l'entrata in una guerra persa fin dal primo giorno, il tradimento dell'8 Settembre segnarono e condannarono la storia del nostro popolo ad una posizione di serie B, pupazzo parlante con le voci dei vincitori.
Gli Italiani diventarono all'improvviso tutti Antifascisti e montarono sul carro del vincitore come solo noi sappiamo fare (nel Marzo 1945 si contavano 80.000 partigiani, ad Aprile dello stesso anno 250.000...) al punto da far chiedere più volte agli Americani "Ma dove sono i Fascisti ?"
La famiglia, rimasta unica narrazione concessaci lasciò campo libero alla Chiesa e alla Criminalità.
Qui sotto alcuni link ad articoli, libri e video interessanti per approfondire:
"Il simbolismo di Roma ed il Regime Fascista Italiano"https://gescsemiotica.com/il-simbolismo-di-roma-ed-il-regime-fascista-italiano-pierluigi-cervelli/
"Civis Romanus Sum" : Romanità, latinità e Mediterraneo nel discorso Italico di Benito Mussolini (1915-1922) https://journals.openedition.org/cdlm/9075
"La Tecnica della Sconfitta" di Franco Baldini https://www.amazon.com/sconfitta-quaranta-precedettero-seguirono-dellItalia/dp/889089640X
"M" Il figlio dei secolo di Antonio Scurati https://www.bompiani.it/catalogo/m-il-figlio-del-secolo-9788845298134
"A Concise History of Italy" (Cambridge Concise Histories) https://www.amazon.it/Concise-History-Italy-Christopher-Duggan/dp/0521408482
Storia della Cultura Fascista di Alessandra Tarquini https://www.mulino.it/isbn/9788815264312
Anni Difficili - Luigi Zampa 1948 http://www.michelerovatti.com/2020/05/anni-difficili-1948_9.html
Philippe Daverio Passpartout - La Terza Roma.