domenica 3 luglio 2022

La bandiera del Caos




Lo scontro tra Russia e Ucraina non è solo un conflitto per il riordino mondiale da un sistema unipolare verso uno multipolare. E' anche uno scontro tra visioni del mondo, comunemente chiamati valori, differenti. Quelli "Vecchi" (della famiglia tradizionale) rappresentati dalla Russia e quelli "Nuovi" (identità di genere, famiglie omogenitoriali) rappresentati dai paesi anglofoni ai quali seguono, obbedendo ma non con troppo entusiasmo, le nazioni della vecchia Europa.

In questo contesto ci troviamo davanti ad un cambiamento che sposta l'asticella delle libertà dall'ambito fisico a quello psicologico. Durante la guerra fredda una delle principali leve utilizzate dall'occidente sul blocco sovietico era lo sbandieramento delle libertà dei propri cittadini rispetto a quelle dei paesi comunisti. Queste libertà erano prima di tutto oggettivamente fisiche, di movimento, di spostamento. Oggi l'occidente anglofono continua ad utilizzare ancora questo concetto come esca per scardinare le società rivali ma a differenza del secolo scorso queste libertà non hanno origine nella natura fisica bensì in quella psicologica. 

L'orgoglio è, nella lingua italiana e tedesca per lo più un termine negativo coincidente con un eccesso di stima, il padre di molti conflitti (basti citare Vasco Rossi "Corri e fottetene dell'orgoglio ne ha rovinati più lui del petrolio"). Oggi viene qui utilizzato nel suo senso attenuato (per influenza del francese orgueil) come sentimento non criticabile della propria dignità, fierezza.

Ma quali e quanti possono essere i motivi di orgoglio riferiti alla sfera sessuale ? 

Qui si sfocia facilmente nel caos ed in inevitabili ulteriori esclusioni. 


La settimana scorsa mentre camminavo per Londra guardavo le bandiere dell'orgoglio e pensavo a come fosse possibile inglobare in una bandiera l'orgoglio delle proprie preferenze sessuali. Ovviamente non lo è. Non serve aver letto Freud per capire che la sessualità coincide con una parte della nostra natura spesso sconosciuta anche a noi stessi. La sessualità è di per se la rappresentazione di pulsioni, così come il caos nella mitologia greca, che preesistono l'universo ordinato.

Perché allora da Washington e Londra le linee guida per le nostre società sono concentrate sullo sbandieramento orgoglioso delle nostre presunte sessualità ? 

La libertà sessuale nell'ambito della sfera privata di ogni individuo esiste da millenni, non è un'invenzione dell'ultimo mese e non è certo necessario ricordare quanto i divieti e i segreti siano elementi propulsivi. Quello che oggi viene promosso è un'illusione di ordine psicologico. Salvo il fatto che in nessun paese occidentale sia un crimine tra adulti consenzienti soddisfare la propria libido. Un'illusione inevitabilmente conflittuale in quanto ogni minoranza porta in grembo il desiderio di trasformarsi in maggioranza. 
L'illusione è quella di poter rappresentare, utilizzando le nostre sessualita' come strumenti geopolitici, un ordine globale unico. L'unica società che include, accetta e rispetta ogni tipo di inclinazione sessuale è quella occidentale. Ergo, dato che la sessualita' è presente in ognuno di noi, l'unico modello globale possibile è naturalmente il nostro.

Sarà veramente così ?


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