L'orgoglio è, nella lingua italiana e tedesca per lo più un termine negativo coincidente con un eccesso di stima, il padre di molti conflitti (basti citare Vasco Rossi "Corri e fottetene dell'orgoglio ne ha rovinati più lui del petrolio"). Oggi viene qui utilizzato nel suo senso attenuato (per influenza del francese orgueil) come sentimento non criticabile della propria dignità, fierezza.
Ma quali e quanti possono essere i motivi di orgoglio riferiti alla sfera sessuale ?
Qui si sfocia facilmente nel caos ed in inevitabili ulteriori esclusioni.
La settimana scorsa mentre camminavo per Londra guardavo le bandiere dell'orgoglio e pensavo a come fosse possibile inglobare in una bandiera l'orgoglio delle proprie preferenze sessuali. Ovviamente non lo è. Non serve aver letto Freud per capire che la sessualità coincide con una parte della nostra natura spesso sconosciuta anche a noi stessi. La sessualità è di per se la rappresentazione di pulsioni, così come il caos nella mitologia greca, che preesistono l'universo ordinato.
Perché allora da Washington e Londra le linee guida per le nostre società sono concentrate sullo sbandieramento orgoglioso delle nostre presunte sessualità ?
La libertà sessuale nell'ambito della sfera privata di ogni individuo esiste da millenni, non è un'invenzione dell'ultimo mese e non è certo necessario ricordare quanto i divieti e i segreti siano elementi propulsivi. Quello che oggi viene promosso è un'illusione di ordine psicologico. Salvo il fatto che in nessun paese occidentale sia un crimine tra adulti consenzienti soddisfare la propria libido. Un'illusione inevitabilmente conflittuale in quanto ogni minoranza porta in grembo il desiderio di trasformarsi in maggioranza.Sarà veramente così ?
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