Thomas Cole’s 1836 painting “Destruction,” from his series entitled “The Course of Empire” |
Una cosa direi sia chiara a tutti. L'inadeguatezza dei potenti della terra che hanno messo il mondo in questa situazione non è in discussione. Se il livello è questo nei confronti della Russia, quando sarà ora di "piegare" la Cina cosa farà la Nato (gli Usa) ?
"La guerra Russo Georgiana dell'Agosto 2008 è stata di fatto la prima guerra per fermare l'espansione Nato; la crisi Ucraina del 2014 è la seconda. Non è chiaro se l'umanità sopravviverà per vedere la terza" Richard Sakwa (Frontline Ukraine: Crisis in the borderland - 2015)
La narrativa Americana è quella di un Putin al lavoro da almeno un decennio per ricostruire l'impero Russo cercando una unificazione con l'UE attraverso il progetto di una grande Europa che vada da Lisbona a Vladivostok. Quella Russa vede ovviamente gli Usa voler mantenere ed espandere il loro.
Nel corso della storia anche solo il fatto che qualcuno mostri l'audacia di sfidare una potenza imperiale è già un segnale di presunta e percepita debolezza. Durante la caduta del muro la Russia mai si sarebbe sognata di sfidare apertamente gli Usa. Qualche decennio dopo le cose sono cambiate.
Il rapporto degli USA nei confronti della Russia è simile per alcuni versi a quello dei Romani nei confronti di Cartagine. La propaganda occidentale martella un mantra che ricorda i discorsi di Marco Porcio Catone in senato. Il politico romano promotore della terza guerra punica era solito finire ogni suo discorso, a prescindere dal tema, con la frase "Ceterum censeo Carthaginem delendam esse" (Per il resto ritengo che Cartagine debba essere distrutta).
Si era convinto, dopo aver visto la prosperità dei Cartaginesi, che la sicurezza di Roma non potesse prescindere dalla distruzione degli avversari.
Così oggi gli Usa sono convinti che l'unico mondo "sicuro" non sia un mondo in cui possano esistere bilanciamenti di potere come durante la guerra fredda ma un mondo in cui il modello occidentale liberale (nominalmente democratico) sia il solo.
A questo riguardo la deterrenza nucleare ha sempre avuto nel bilanciamento di potere il suo cardine fondamentale. Gli scienziati del Manhattan Project fecero in modo che anche i Russi arrivassero alla bomba in modo da evitare che una sola potenza ne fosse in possesso. Il fatto che due paesi fossero in grado di distruggersi a vicenda era la miglior garanzia che nessuno lo avrebbero fatto.
Dopo il 2002 e l'uscita unilaterale degli USA dal trattato ABM questo bilanciamento si è spezzato. L'accordo sui missili balistici prevedeva molto semplicemente un limite alle postazioni "difensive" che i Russi e gli Americani potevano avere. In particolare secondo l'accordo le parti potevano avere due postazioni difensive da cento missili l'una. In caso di scontro nucleare questa limitazione ai sistemi di difesa avrebbe significato la distruzione per entrambe le parti.
L'espansione dell'occidente dalla caduta del muro (Nato da 15 a 30 paesi, UE da 12 a 27) unita all'uscita da questo trattato ha comportato per gli USA la possibilità di installare basi ABM in qualsiasi paese membro. Riguardo all'errore di espandere la Nato consiglio di leggere questo articolo del 1997 di George Kennan (uno dei più grandi diplomatici ed esperti di Russia Statunitensi di sempre) "The fateful error" o questo libro di Michael McGwire del 1998 - Nato Expansion "A Policy error of historic proportion".
Ora voi direte, si ma sono missili difensivi che problema c'è ?
Le postazioni "difensive" ABM possono essere trasformate in "offensive" nel giro di qualche ora.
Questo diventa un vero e proprio coltello alla gola per chiunque si trovi sotto tiro, riducendo il suo colpo di risposta a pochi minuti, quindi praticamente annullato.
Da qui il terrore dell'Ucraina nella Nato per Mosca. Distanza troppo ravvicinata. Danger.
Il programma Usa, dopo aver piantato un coltello alla gola di Mosca e piegato una volta per tutte la Russia sarebbe poi quello di espandere la Nato, continuare l'opera di "accerchiamento" e fare lo stesso con la Cina.
Poi il mondo potrebbe vivere in pace, ci sarebbero gli unicorni, ed energia rinnovabile per tutti.
I pericoli di uno scontro nucleare sono quindi oggi reali come, se non di più, durante la crisi dei missili di Cuba del 1962. La Cina sa che non può permettere l'assoggettamento di Mosca ai dogmi occidentali o sarebbe la fine anche per lei.
Intanto gli Usa ribadiscono che non permetteranno a nessun paese di usare l'arma nucleare e nemmeno di minacciarne l'utilizzo.
Sull'aggressività ed impulsività del mondo anglosassone non abbiamo dubbi, dov'essero anche gli "sfidanti" comportarsi in egual maniera uno scontro nucleare sarebbe praticamente inevitabile.
In tutto questo gli Europei (culla della civiltà) oltre ad accettare di diventare una povera colonia per manodopera a basso costo non stanno facendo.
Come scritto più e più volte le posizioni Americane, Russe, Cinesi possono non essere condivise ma sono certamente comprensibili. Quella Europea è patetica, un disastro totale.
Gli imperi in declino possono ricorrere a pericolosi estremismi e il ruolo dell'Europa non è quello di assecondare in tutto e per tutto ciò che rimane della politica imperiale USA ma quello di crearsi una spazio neutrale che possa, contribuendo ai propri interessi, bilanciare il declino di Washington e la crescita delle nuove potenze verso un mondo multipolare.
«Né mai tra queste genti |
(Virgilio, Eneide libro IV) |
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