La terza guerra mondiale si avvicina. Lo scontro in Ucraina non lascia alcuna possibilità di vittoria a Kiev e se non attraverso una escalation totale dell'occidente, passando dai carri, agli aerei, alla no fly zone, agli uomini sul campo e all'atomica.
Gli "esperti" che continuano a suonare le campane di vittoria dell'Ucraina non sono solo miopi e/o propagandisti ma anche corresponsabili delle conseguenze che verranno.
L'Ucraina NON ha MAI avuto alcuna possibilità di vittoria se non attraverso un'escalation globale e il tempo spero ci ricorderà chi ha detto/scritto il contrario.
L'occidente ha provocato questa guerra evitabilissima e se da un lato si possono capire gli Americani, impero in declino, l'Europa è totalmente indifendibile.
Non è comprensibile come il continente culla della civiltà possa farsi trascinare in una guerra contro la Russia dalle talassocrazie anglosassoni, ormai ombra di ciò che furono.
Gli Inglesi sempre più patetici nell'abbaiare grandi proclami e minacce ricordano dei chihuahua al guinzaglio di un giovane ricco, ignorante e viziato padrone. L'Europa che dovrebbe dare la luce, continente dei lumi, si ritrova nel buio più totale, trascinata verso uno scontro con Mosca da insignificanti figure come lo Svedese Stoltenberg o la Tedesca Von Der Leyen.
Un'Europa incapace di essersi formata e unita è rimasta così a metà del guado, colonia Anglosassone.
Un'Europa che dovrebbe essere negoziatrice di pace e terzo polo globale tra Usa e Cina si ritrova fagocitata da Washington. Non più in controllo della propria moneta ed ora nemmeno delle proprie forze armate.
Gli ignoranti Amerikani stanno, come hanno fatto con la seconda guerra mondiale, riscrivendo la storia e nessuno dice nulla. Tra i transgender e la woke culture scopriamo oggi che i nazisti sono stati sconfitti dagli Ucraini e i campi di concentramento liberati da Kiev.
Un'Europa incapace di essere all'altezza della propria storia, cultura e ricchezza. Invece di fermare questo scempio lo sta avvallando. Invece di immaginare un grande continente da Lisbona a Vladivostok in grado di dialogare con le potenze globali da pari verso il mondo multipolare che si sta delineando, sta seguendo verso il fondo del barile un impero in caduta. Un impero che, come visto e rivisto più volte nella storia, demanda ai barbari (in questo caso Ucraini) e ai coloni (in questo caso Europei) di combattere le proprie guerre per procura.
L'occidente attesta con fanfara propagandistica a centomila il numero di perdite Russe in Ucraina in quasi un anno di conflitto. Mosca dice di avere appena iniziato e la storia insegna come il tempo data la vastità dello spazio geografico e della popolazione sia sempre stato dalla parte dei Russi. Gli Usa in Vietnam persero circa duecentottantamila uomini in vent'anni prima che il fronte interno crollasse.
L'unica possibilità che hanno gli Usa di mantenere il loro "Rule Base Order" e sistema unipolare è quello di arrivare ad una guerra mondiale, viceversa il loro declino sarà inevitabile, la de-dollarizzazione delle commodities globali, già in atto.
Gli imperi o le grandi realtà geopolitiche nella storia possono cadere in maniera silenziosa (vedi Unione Sovietica) o combattendo fino all'ultimo (vedi Colonie Francesi, Vietnam / Algeria / Sahel). Gli Anglosassoni potrebbero accontentarsi di essere stati l'ultimo impero globale unipolare, dopo di loro il futuro è una coesistenza tra realtà differenti. Nessuno prenderà quel posto. Accetteranno quindi l'ineluttabile verdetto della storia o decideranno, pur di mantenere lo status quo, il rischio di apocalisse nucleare ? A giudicare dalla loro violenta natura la seconda sembra ahimè più probabile. Non dimentichiamoci che gli USA sono stati l'unica nazione ad utilizzare l'arma atomica e lo hanno fatto contro un nemico già sconfitto.
Ad ogni modo, si tratti di terza guerra mondiale e mantenimento dell'ordine attuale, o di un multipolarismo, l'Europa non può seguire così ciecamente gli anglosassoni. E' un errore che la storia non ci perdonerà. Questa guerra è stata interamente scatenata dall'occidente a partire del ritiro unilaterale degli USA dal trattato anti missili balistici del 2001 e dal trentennale movimento verso est della Nato.
L'Europa dovrebbe pensare come terminarla, subito, prima di conseguenze irreparabili.